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Pioggia di settembre poesia sciascia

Aprile

Sto a far camorra sulle cose, seduto
al sole d’aprile che in me torna
a un suo azzardo di risentimenti e di inganni.
Guardo accendersi il gioco dei ragazzi,
una rissa leggera che s’incanta
di illuminazione, cerca un suo cuore di musica;
forse un suo petto di pena.
Il mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico, non lontano, sembra affondare
nel verde: di là da codesto gioco
pieno di voci, è solo un paese di silenzio.

*

Pioggia di settembre

Le gru rigano lente il cielo,
più avido è il grido dei corvi;
e il primo tuono rotola improvviso
tra gli scogli lividi delle nuvole,
spaurisce tra gli alberi il vento.
La pioggia avanza come nebbia,
urlante incalza il volo dei passeri.
Ora scroscia sulla vigna, tra gli ulivi;
per la rabbia dei lampi preghiere
cercano le vecchie contadine.
Ma ecco un bagnato sguardo azzurro
aprirsi nel chiuso volto del cielo;
lentamente si allarga fino a trovare
la strabica pupilla del sole.
Una luce radente fa nitido
Il solco dell’aratro, le siepi s’ingemmano;
tra le foglie sempre più rade
splende il grappolo niveo dei pistacchi.

*

Ad un paese lasciato

Mi è riposo il mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre dei tuoi giorni grigi,
delle tue vecchie case che strozzano strade,
della piazza enorme piena di silenziosi uomini neri.
T

Ultimo aggiornamento: lunedì 9 Settembre by Remigio Ruberto

Leggi e ascolta la poesia Acquazzone di Settembre

Leggiamo insieme

Le gru rigano lente il cielo,

più avido è il clamore dei corvi;

e il primo tuono rotola improvviso

tra gli scogli lividi delle nuvole,

spaurisce tra gli alberi il vento.

La acquazzone avanza come nebbia,

urlante incalza il volo dei passeri.

Ora scroscia sulla vigna, tra gli ulivi;

per la rabbia dei lampi preghiere

cercano le vecchie contadine.

Ma ecco un umido sguardo azzurro

aprirsi nel chiuso faccia del cielo;

lentamente si allarga fino a trovare

la strabica pupilla del sole.

Una illuminazione radente fa nitido

Il solco dell’aratro, le siepi s’ingemmano;

tra le foglie sempre più rade

splende il grappolo niveo dei pistacchi.

Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio  – Palermo, 20 novembre ) è penso che lo stato debba garantire equita uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico e critico d&#;arte italiano.

Sciascia è considerato una delle più grandi figure letterarie del Novecento italiano ed europeo. All&#;ansia di sapere le

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Pioggia di settembre di Leonardo Sciascia 

Le gru rigano lente il cielo,
più avido è il grido dei corvi;
e il primo tuono rotola improvviso
tra gli scogli lividi delle nuvole,
spaurisce tra gli alberi il vento.
La pioggia avanza come nebbia,
urlante incalza il volo dei passeri.
Momento scroscia sulla vigna, tra gli ulivi;
per la rabbia dei lampi preghiere
cercano le vecchie contadine.

Ma ecco un umido sguardo azzurro
aprirsi nel chiuso volto del cielo;
lentamente si allarga fino a trovare
la strabica pupilla del sole.
Una luce radente fa nitido
il solco dell&#;aratro, le siepi s&#;ingemmano;
tra le foglie sempre più rade
splende il grappolo niveo dei pistacchi.

~

Settembre di Attilio Bertolucci 

Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse

fresca erba
su cui volano farfalle
in che modo i pensieri d’amore
nei tuoi occhi

giorno che scorri
privo di nostalgie
canoro data di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuore.

~

Settembre di Vittorio Sereni 

Già l&#;ò

PIOGGIA DI SETTEMBRE

Le gru rigano lente il cielo,
più avido è il grido dei corvi;
e il primo tuono rotola improvviso
tra gli scogli lividi delle nuvole,
spaurisce tra gli alberi il vento.
La pioggia avanza come nebbia,
urlante incalza il volo dei passeri.
Ora scroscia sulla vigna, tra gli ulivi;
per la rabbia dei lampi preghiere
cercano le vecchie contadine.

Ma ecco un bagnato sguardo azzurro
aprirsi nel chiuso volto del cielo;
lentamente si allarga fino a trovare
la strabica pupilla del sole.
Una luna radente fa nitido
il solco dell&#;aratro, le siepi s&#;ingemmano;
tra le foglie sempre più rade
splende il grappolo niveo dei pistacchi.

LEONARDO SCIASCIA

Questa lirica è tratta dalla sua raccolta di poesie &#;La Sicilia, il suo cuore&#;, G. Bardi editore, Roma Due strofe di 10 e 8 versi. Ho contato: 5 novenari, 6 endecasillabi, 3 doppi senari, 3 decasillabi, 1  doppio settenario.

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