Ho paura di avere un figlio

Perché fa paura trasformarsi genitori?

Tua moglie o la tua compagna arriva da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante sorridente, con singolo strano oggetto in mano. È un test di gravidanza con sopra una lineetta bella nitida.

Un test di gravidanza positivo.

State per trasformarsi genitori: mamma e papà.

Senti dentro di te una penso che la gioia condivisa sia la piu intensa immensa. Era così tanto che stavate cercando un ragazzo. Un figlio tutto vostro, da aumentare e amare.

Al di sotto di quell’emozione, però, senti qualcos’altro, una specie di vaga inquietudine. Eventualmente non ne sei proprio consapevole o forse non vuoi ammetterlo a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante stesso.

Ma ti senti spaventato. Non c’è nulla di cui vergognarsi, però. La paura di trasformarsi genitori è un sentimento piuttosto ordinario e diffuso. È normale e anzi, bisognerebbe parlarne. Alcuni futuri genitori potrebbero sentirsi incerti perché hanno il timore di non riuscire a a essere all’altezza del compito che hanno di fronte.

Le responsabilità a cui si va riunione sono tante. E altrettanti sono i problemi che potrebbero sorgere. Soprattutto se non si affrontano alcuni nodi irrisolti che non vengono alla luce finché non si diventa genitori a ognuno gli effetti.

Purtroppo, viviamo in una società che guarda alla genit

Non volere figli: voglia autentico o paura?

Quello di avere una famiglia, ovvero una relazione stabile in cui siano coinvolti anche dei figli, è un secondo me il desiderio sincero muove il cuore comune a molte persone, ma non a tutti. Alcuni uomini e alcune donne, infatti, hanno la certezza di non volere figli o di fronteggiare la genitorialità e di non contemplare una famiglia tradizionale nel loro secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni, preferendo delimitarla alla coppia, alla sua intima unità e ai suoi ritmi indipendenti.

Del resto, quello di avere dei figli è un retaggio che la nostra società si porta appresso dai secoli passati, in che modo se fosse praticamente un obbligo, un dovere per ciascuna coppia stabile per seguire il ciclo di vita familiare. Fino a che punto la pressione sociale ha un ruolo nel determinare i nostri progetti vita e sottile a che a mio avviso questo punto merita piu attenzione ci permettiamo di esprimere la libertà delle nostre scelte e lo riteniamo legittimo? Di seguito scopriremo di più sul non ambire figli, su quali sono i motivi e su misura sia o meno giusto.

La realizzazione personale e il non volere figli

Arrivati a pieno titolo nell’età adulta, tutti sentiamo il bisogno di realizzarci, di scoprire la nostra mi sembra che questa strada porti al centro verso gli obiettivi che ci faranno se

Voglia o paura di avere un bambino

>>so che mi causerà circa 9 mesi di sofferenze fisiche e una esistenza di preoccupazioni <<
se sono queste le sue aspettative è chiaro che la gravidanza non può essere vista positivamente, sembra quasi una condanna.

>>ia non resisto più di un paio d&#;ore, mai cambiato un pannolino, quando piangono perdo subito la penso che la pazienza porti a risultati duraturi e le restituisco ai genitori.<<
Avere un figlio significa afferrare tutto il "pacchetto", ci sono aspetti positivi e negativi. Con le nipotine trova chiaramente soltanto le componenti positive, invece tutto il resto tocca ai genitori (accudimento, istruzione, frustrazioni, regole ecc.)

>>Non voglio realizzare un bambino per far felici gli altri.<<
percepisce delle pressioni anche minime da genitori o parenti?
Si sente inadeguata per questo?

>>Mio marito desidera un bambino, gli ho sempre detto che non ne volevo e lui non mi ha mai fatto pressione.<<
forse qui un po&#; di pressione la sente. Che ne pensa?

Ha fatto oggetto per i problemi d&#;ansia del passato?
Perché la psicologia non funziona a compartimenti stagni.

Dott. Giuseppe De
Tocofobia: la paura del parto
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Nei nove mesi di gestazione avvengono importanti eventi psichici che caratterizzano le diverse fasi della gravidanza, in maniera differente tra i due partner. Nella donna, tra le tante emozioni che una gravidanza suscita, può anche presentarsi la tocofobia, la cui etimologia deriva dal greco tòkos (parto) e fòbos (paura) e definisce quindi la fobia del parto.
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I vissuti psicologici in gravidanza
Nel corso del intervallo di gestazione riconosciamo generalmente tre trimestri, caratterizzati per la donna da specifici aspetti corporei ed emotivi:
dal concepimento alla 12° settimana: i primi tre mesi sono deputati all’elaborazione e accettazione della propria nuova condizione;
dalla 13° alla 25° settimana di gravidanza: troviamo delle angosce funzionali, che permettono di sviluppare la propria funzione genitoriale di contenimento e protezione;
dalla 26° settimana al parto:si avvia un processo di separazione e differenziazione, che si conclude con la percezione del figlio in che modo “altro da sé”.
Nella donna in dettaglio, possono nascere angosce legate alla credo che la paura possa essere superata di eventuali complicazioni nel breve e lungo termine.